trans
Potrebbe essere solo un sogno - 03
di laurachiaretta
26.04.2019 |
5.984 |
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"Lei ride mi guarda bonaria e mi prende a braccetto..."
Un suono di sveglia, mi ero addormentata, sono le otto di sera.Si affaccia Manuel dalla porta della stanza, mi mette un pacchetto sopra la sedia "Mettiti questo, di là c'è tutto quello che serve." Iindicandomi il bagno. "Passo alle 10, stasera usciamo." mi manda un bacio con la bocca e sparisce.
Sono intontita dal sonno, ancora basita dalle emozioni. Non capisco molto , so solo che mancano due ore, non so bene a che cosa, ma non mi sembrano molte. Mi infilo dentro la doccia.
A poco a poco mi sveglio. Altro che bagno quella da sola è una suite. Idromassaggio, specchi e marmo da abbagliare alla luce. C'è persino un angolo tutto per il trucco, pieno di ogni cosa firmata. Pennelli, creme, rossetti, mascara e tutto, ma proprio tutto di primissima scelta.
Esco mezza bagnata e quasi non mi asciugo a voler curiosare. Poi già che ci sono guardo il pacchetto.
Lingerie e un vestitino , due decolte con un tacco importante. Ma devo uscire, farmi vedere così? Mi prende il panico.
Controllo la depilazione. Liscia, un po' liscia la sono, depilata quel che sono capace avevo già fatto. Mi metto un chilo di crema da un barattolo d'oro che ho trovato nel bagno. La mia pelle comincia a profumare di rosa.
Provo il vestito, le scarpe, come i body mi vanno a pennello. Incomincio a truccarmi, certo avrei bisogno di un po' di lezioni. Faccio il minimo per non sbagliare ma non ho una parrucca.
Sono già le 9 e 40 ed entro nel panico, ok ragioniamo che cosa facciamo.
Passo 5 minuti d'inferno poi bussano alla porta. "Si può?" è Manuel, quando si dice l'eroe.
Entra mi guarda e sorride. Mi tranquillizzo in mezzo secondo. Mi porta nel bagno e mi aggiusta il make up, ci sa fare il ragazzo. Poi apre uno sportello, io nella confusione non lo avevo neanche notato.
Per metà sono parrucche il resto scarpe e gioielli. "Questa va bene." e ne prende una lunga e ramata, perfetta con la mia carnagione. Me la mette e divento una donna.
Il mio profilo allo specchio mi fa venire voglia di piangere , sono una donna felice come una bambina.
Mi da una collana, braccialetti ed anelli, una borsetta a tracolla e si avvia giù di sotto.
"Li c'è il profumo, finisci di guardarti allo specchio io ti aspetto di sotto." e sorride chiudendo la porta.
La mia immagine è proprio diversa, mi guarderei così per tutta la vita. Ma devo andare, mi spruzzo il profumo sul seno e tra il collo e le spalle e sono pronta a chissà quale avventura.
La macchina è accesa ed entro di fianco. Mi guarda, mi bacia e andiamo per strada.
Che strano stare sul sedile di fianco, con le gambe incrociate che spuntano da un bel vestitino e due scarpe col tacco. Mi guardano dalle altre vetture , io mi riguardo allo specchietto del parasole, magari qualcosa non va. "Abituati ad essere bella." mi dice Manuel ridendo. Poi si ferma e usciamo.
"Ma scusa è pieno di gente?" gli dico nel panico. "Ma certo è un locale alla moda.". Prima almeno avevo il finestrino che mi separava dagli sguardi del mondo, ora mi sento gli occhi addosso di tutti. Uomini, donne, alcune bellissime, chissà che figura.
Manuel si avvicina, mi stringe, mi prende a braccetto ed insieme entriamo nel locale.
Sverrei ad ogni passo se non mi tenesse col braccio. Saluta un sacco di gente, io per primo abbasso lo sguardo, poi cerco un sorriso ma è più una velata paresi.
Finalmente ci sediamo ad un tavolo e subito si riempie di gente.
Tre coppie si mettono a sedere con noi. Due sono miste, una solo due donne, lesbiche forse. Tutte molto carine.
Cominciano a servire la cena. "Sei l'amica di Manuel, che bella che sei." i complimenti sembrano sinceri, anche le donne sembrano apprezzare e sono molto ospitali. Dopo poco mi sento una di loro. Sorrido con tutti, mi sento come se le conoscessi da anni.
Ogni tanto mi guardo il mio Manuel, è riconoscenza, è amore, non so , so che sono proprio felice.
Però a forza di bere qualcosa succede, ma non quello che avevo sperato, ora dovrei andare nel bagno. Il bagno, ma quale? Ancora il panico, lo sapevo, quell'aereo, non dovevo partire.
Non so cosa fare, lo dico in un orecchio a Manuel e lui ride.
C'è poco da ridere, la cosa è importante. Ma fa un accenno ad una delle ragazze che si avvicina e gli parla all'orecchio. Lei ride mi guarda bonaria e mi prende a braccetto. "Vieni con me. In bagno si va sempre in coppia." Mi porta con lei nel bagno delle donne. Prima volta della mia vita. Sicuramente è molto pulito. Faccio e mi sento libera e ritorna il sereno. Lei mi aspetta davanti allo specchio a rifinire il rossetto. Mi metto di fianco e le sorrido. "Hai capito chi siamo?" mi dice gentile.
"No dico io cadendo dal pero." Non sei la prima che Manuel porta da queste parti, Lui è fatto così. Gli piace scoprire le femminilità e in questo è un artista e noi tutte le amiamo. Io sono venuta qualche anno fa, poi ho deciso di rimanere, così le altre due. Incomincio a non capire gran che.
Grazie a Manuel abbiamo aperto un negozio, parrucchiere , unghie e make up, e siamo molto apprezzate.
Io ho trovato un uomo gentile e ci sposiamo tra qualche settimana, Anna invece non riesce a star ferma ed ogni sera riesce a trovare un partner diverso, lei è fatta così. Sara invece preferisce le donne, ora sta con Elisa, gli è stata vicina dopo il divorzio dal marito e ora e si vogliono bene.
Rimango stranita mai avrei una cosa del genere, sembra tutto quasi normale, mi gira la testa, forse ho ancora tanti tabù.
Ritorniamo al tavolo e iniziamo a ballare.
Che bello ballare coi tacchi, sembra di aver sempre avuto le curve, Manuel mi guarda, mi mangia con gli occhi. Lo sento vicino, le sue mani che mi sfiorano a tempo di musica. Vorrei non ci fosse nessuno, solo io,lui e un lontano deejay. Prima sono le mani poi incomincio a sentire il suo corpo, il suo profumo, la sua pelle, i suoi muscoli.
Mi sento come una gatta che urla le fusa e lui se ne accorge.
Mi accompagna di lato, mi prende e mi porta dentro una stanza. Siamo soli con un vecchio biliardo e solo le luci notturne dalle finestre. Iniziamo a baciarci senza una fine. Ci togliamo i vestiti e mi attacco al suo cazzo che da un’ora che aspetta ed è diventato di marmo.
Le sue mani non lasciano nulla di vuoto, ora lavora instancabile accanto ai capezzoli, mi spiace non avere una quarta ma l'emozione è la stessa.
Mi mette a sedere sul biliardo e c'è poco bisogno di eccitarmi il buchino, tutto il mio corpo è lì che lo aspetta. Entra come un principe, regale e sicuro. Inizia la danza infinita e bellissima. "Non smettere, non smettere mai". E sembra che la cosa non finisca davvero.
Poi finisce, ma insieme stremati e gioiosi.
Ci rivestiamo a fatica, ci sosteniamo a vicenda. Andiamo al parcheggio e torniamo felici.
Ci addormentiamo distesi, io tra le sue braccia la sua principessa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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